A TORINO QUASI
MILLE
Qui ci sono solo 100 posti letto
A
Torino per i Senza-fissa-dimora sono disponibili ottocento posti letto. A
Napoli, dove vive una popolazione di gran lunga più numerosa, i posti letto
sono solo un centinaio: Stefano Vecchio, esperto di lotta alle famarcodipendenze,
illustra i dati con amarezza.
E l’esponente della cooperativa
Dedalus, Morniroli, con altrettanta amarezza cita un costume assai diffuso
al Nord: «Sapete come spende un immigrato il suo primo stipendio? In genere,
compra un’automobile dentro cui andarsene a dormire la sera».
Rocco Canosa, invece, è il
presidente di Psichiatria democratica. Tocca a lui concludere gli interventi.
E lo fa così: «I manicomi, ricordate, furono enormi contenitori delle povertà.
Ora che sono chiusi, le grandi città rischiano di prendere il loro posto,
di assolvere alla stessa funzione. Possono diventare, e forse già lo sono,
i nuovi manicomi. Con i loro ghetti, i loro spazi di eterna esclusione. Dunque,
bisogna continuare a combattere per realizzare luoghi di identità e di relazioni».
Nel concreto, che fare?
«Bisogna per esempio entrare
nel merito della politica per la casa, intervenendo sulla legge 431, sui contratti
di quartiere, sul progetto Urban».
L’obiettivo?
«Diffondere il più possibile
i diritti di cittadinanza. Ricordo che perfino la parola guappo viene da wap,
cioè without passport, senza passaporto...».