SENZA DIMORA
UN NUOVO APPELLO ALLA CITTA’ DI NAPOLI
Il Comitato per l’Albergo dei Poveri e
Psichiatria Democratica denunciano come
pericolosamente repressive le proposte avanzate dall’Amministrazione comunale
di Napoli nei confronti dei cittadini senza fissa dimora. Il comitato e PD si
dicono esterrefatti nell’apprendere dai quotidiani le indicazioni degli
Assessori comunali che sarebbero impegnati a dare ”ordine
e dignità ad edifici e monumenti, piazze stazioni ad evitare che siano un
permanente accampamento…”invece di mantenere gli impegni più volte assunti, nei
mesi addietro, e puntualmente disattesi. Impegni per l’apertura imminente di
Centri di prima accoglienza, di interventi multiformi
e concreti a favore delle persone in disagio.
Ci auguravamo che invece di vederli tesi a
mostrare i muscoli nei confronti di persone inermi, ponessero finalmente mano
nel costruire una città accogliente e solidale, dove invece cresce il numero di
cittadini che vivono in condizioni di estrema povertà.
A queste persone non vengono
garantite, nella maggioranza dei casi, da parte delle autorità nemmeno le più
elementari risposte ai loro bisogni: un posto dove lavarsi, dove poter dormire,
dove poter ricevere un minimo di assistenza sanitaria
o l’accesso ai servizi sociali, tantomeno il poter
ricevere sussidi, pensioni od altro.
Una città - la sua classe politica, intellettuale
ed industriale - che vuole riscattarsi veramente, deve partire da queste
persone se vuole essere credibile, se vuole ricostruire un rapporto vero con la
cittadinanza, con i giovani, il mondo del volontariato e dell’associazionismo e
quanti in maniera disinteressata, si impegnano per
contrastare tutti quei tanti fenomeni di degrado che si registrano in maniera
esponenziale nella nostra metropoli.
Il Comitato e Psichiatria Democratica hanno già posto con
forza all’attenzione degli amministratori locali, negli anni passati, come siano necessarie ed urgenti concrete iniziative in questo settore, ricevendo di contro -
nel tempo - solo risposte generiche ed approssimative che - nella pratica - hanno
lasciato i senza fissa dimora nel più
totale isolamento.
Le uniche risorse
attivate sono state esclusivamente quelle che il movimento associativo
aveva conquistato negli anni addietro allorquando - insieme ad Amministratori
sensibili ed operativi, presenti nella scorsa consiliatura
comunale - avevamo lavorato fianco a fianco per fare nascere un Centro di
Coordinamento, capace di recepire le risposte che provenivano dal basso
attraverso la voce e le proposte delle associazioni che - a qualsiasi titolo e
di qualsivoglia dimensione – vivono tutti i giorni a fianco di cittadini in
difficoltà di vivere. Il risultato finale è stato quello di dover amaramente
registrare l’occupazione del coordinamento, il suo depotenziamento, la burocratizzazione dei programmi da attuare e l’esproprio del
suo ruolo originario.
La logica quanto triste
conseguenza - come si diceva - è stata la crescita del numero delle persone in
difficoltà per il permanere di un vuoto programmatico e operativo.
Ecco perché ribadiamo
la necessità inderogabile di promuovere
alcuni
PROVEDIMENTI URGENTI
5
Attivazione
in ogni Municipalità di almeno Una Mensa;
6 Rilancio del Centro di Coordinamento di via Pavia, dove si possano svolgere tutti i compiti
concordati con la precedente Amministrazione comunale, nel pieno rispetto del
protocollo concordato all’epoca.
Il Comitato per l’Albergo
dei Poveri
Psichiatria Democratica,
Napoli
18
sett.2008