PSICHIATRIA DEMOCRATICA  Vico Equense 1-2  febbraio 2008

Seminario nazionale di studi:  LA NUOVA DEISTITUZIONALIZZAZIONE

I dispositivi mortificanti in psichiatria e  medicina: vecchie pratiche e nuove forme di accoglienza

 

Il convegno di Vico Equense è stato ricco e  stimolante. Ho trovato particolarmente interessante la scelta di mettere insieme  psichiatria e medicina, riattualizzando, il rapporto  tra Franco  Basaglia, Raffaelllo Misiti e Giulio Maccacaro.

 

Un movimento trasversale di  alleanze

Emilio Lupo, Segretario  Nazionale di Psichiatria Democratica ha ricordato che il compito di  P.D. è di oltrepassare lo specifico per costruire risposte ai bisogni  collettive  e partecipate. Per fare questo non ci si può adagiare su una  idea amministrativa del cambiamento, cosa che ha nociuto ai processi di  trasformazione. E' necessario un movimento trasversale di alleanze per svolgere  meglio il nostro lavoro di mediazione sociale, attivando pratiche molecolari sul  territorio, per riscoprire sensi, norme, regole, per costruire culture di tipo  nomade, che si nutrano di pensieri di confine, per la ricostruzione di  storie familiari, gruppali e collettive. Per questo bisogna lavorare sui diritti  a partire dai dispositivi più mortificanti per la diglintà del malato in  psichiatria e in medicina. Complessità significa fatica, coinvolgimento in  rapporti interpersonali differenziati, che convolgono aspetti sociali, e  specifici, anche per l'infanzia, come la battaglia che abbimo fatto contro  il Ritalin.La salute mentale di comunità interessa  tutti coloro che  sono impegnati a costruire risposte articolate e complessive.

 

La salute si basa sulla esigibilità dei  diritti; un ambulatori medico per immigrati

Paolo Fierro, dirigente medico,  otorinolaringoiatra dell'ospedale card. Ascalesi di Napoli, ha  sostenuto  che non esiste salute senza la possibilità  concreta di usufruire dei diritti.Se già gli  italiani devono fare i conti  con aziendalizzazione, produttività, efficacia, interessi economici che con la  salute hanno poco a che fare, le cose sono ben più drammatiche per i nuovi  immigrati.Realtà sociali lontane si sono sovrapposte a realtà sociali già  disgregate, specialmente nel centro storico di Napoli.L'immigrato è una non  persona, non ha diritti civili. Particolarmente difficile è il lavoro con loro  nei pronti soccorsi, per la  criticità  di patologie non gestite che  si  condensano nell'acuzie. C'è stato un rifiiorire di interessi su queste  tematiche legate al movimento no-global che ha coinvolto  studenti di  medicina che si sono subito offerti per collaborare. Nella nostra ricerca di  alleanze ci hanno subito dato una mano pezzi di sindacato, le RSU, gruppi che  hanno vissuto esperienze di disuguaglianza per cui era più facile una  identificazione con gli immigrati. La porta di accesso è stato il tesserino  per immigrati attualmente presenti. Noi siamo partiti dalla necessità di  partecipazione con una accusa: "Chi  interviene parla a nome degli  immigrati, mentre deve parlare con gli immigrati e costruire insieme percorsi".  Abbiamo lavorato sul rispetto delle diversità criticando l'eurocentrismo  diffuso, lavorando su cose utili alla salute in culture diverse dalla  nostra. Abbiamo insistito sul fatto " Non si possono negare risposte a uno che  non è il regola". Abbiamo organizzato un centro  di orientamento, contatti,  facendo anche una mappa dei i flussi. Ovviamente questo approccio non  piaceva a molti medici, che erano orientati più a organizzare i servizi come  clinichette private. Contro di noi si è satenata una offensiva terribile, Sono  partite lettere che intimavano di smettere. Sono fioccate addirittura accuse di  difendere il terrorismo islamico. Eppure l'ambulatorio era situato nel  dopolavoro messo a disposizione dai sindacati.Ci sono state minacce di   deferimento al consiglio di disciplina. Il comitato dell'ambulatorio  chiese  un incontro con la direzione sanitaria. Alla mancata risposta ci fu  una accupazione pacifica , si aprì una assemblea. Si chiese conto dei  diritt inegati. Si aprirono trattative che portarono alla costituzione di un  ambulatorio vero e proprio aperto ormai da anni.

 

Perchè il 50% dei parti si fanno col  taglio cesareo?

Gennaro Savoia, Dirigente Medico,  Direttore IV Servizio Anestesia e Rianimazione Pediatrica c/o la struttura  dell'AORN, Ospedale Caldarellidi Napoli: "I diritti negati nell'area  dell'anestesia, rianimazione, emergenza, medicina del dolore e cure palliative":  Ha sostenuto che è necessario migliorare la medicina istituzionale con diritti  garantiti, e superare le enormi differenze regionali. Ha denunciato lo scarso  tempo che c'è per la visita anestesiologica nonostante la sua importanza anche  per valutare la necessità e adeguatezza dell'inetervento chirurgico, sullaa  insufficiente applicazione del consenso indormato. Ha poi denunciato la  medicalizzazione del parto con l'incredibile percentuale di tagli cesarei: Il  50% del totale. Ha invocato il diritto all'anestesia post-operatopria  troppo spesso trascurata: Ha denunciato la fragilità dei percosi  intraospedalieri, citando casi in cui per passare da un padiglione a un altro è  necesario far intervenire autambulanze esterne. Ha sostenuto poi:" No  all'accanimeto, no all'utanasia, sì alla desistenza terapeutica". Importante  anche intervenire sul dolore cronico valutando in particolare il dolore mentale,  offrendogli adeguate risposte psicologicche e psicoterapeutiche, senza  silenziare ogni angoscia con i farmaci. Ha infine sottolieato gli spetti etici  implicati nella salute e la presenza  di una questione meridionale della  medicina.

Marina Rossano,  Psicologa, Centro Diurno di riabilitazione "lavori in corso",  Asl  1 di Napoli, ha rccontato la vivace esperirnza della costruzione di  Pinocchio, una bellissima barca di legno, e el suo festoso viaggio fino al  vero, un nuiovo simbolo che si affianca, come ho sostenuto, a Marco  Cavallo di Trieste, La Chimera di Arezzo, Il Drago Scarlatto di  Montelupo Fiorentino, La Rondine di Fermo: Tutte realizzazioni simboliche  partecipate sulla scia di quella prima mela che aiutò Renè a uscre dalla  follia.

 

Contenere e Sedare: La ragione procedurale  sostituisce la ragione classica. Critica alla normalità

Alessando Ricci , psichiatra,  Università di Verona, hacriticato la psichiatria biologico, ricordando Furio Di  Paola che ha sostenuto : "La conoscena del cervello malato è una  pseudoconoscenza che si autolegittima". La medicalizzazione della malattia  mentale è violenta. Il modello medico, basato sull'evidenza,  è  inesorabile, non nega  la psicologia, gli aspetti sociali, relazionali.  Tutto questo  non gli interessa. Lo lascia ad altri. Alla domanda  individuale la risposta è seriale, generalizzate e si basa su due assunti:  Contenere e Sedare. Si tratta di una formidabile sottrazione di senso,  di  un terribile impoverimento del senso del mondo, una nuova, estrema forma di  alienazione. Tra globalizzazione e soggetti c'è un cortocircuito di senso.  Mentre il mercato globale potrebbe essere la base per processi globali di  partecipazione, di fatto oggi sembra venire meno ogni legame sovraindividuale,  per cui cè una negazione dell'universalità, la fondazione di un individuo  separato. Tutto questo assume la forma di una nuova libertà da regole e  principii, norme, su cui si giocano nuovi principi di onnipotenza/impotenza,  autorità/libertà. I giovani incontrano nuovi  rapporti tra costruzione e  distruzione nei quali la ragione classica è sostituita dalla ragione  processuale:  Secondo la ragione procedurale tutti i nostri gesti sono  misurabili, quindi controllabili, alla base del mercato globale c'è un  pensiero unico, indiscutibile, non attraversabile dalla critica. Il pensiero  procedurale sta al posto dei nuovi valori. Non è universale ma sipiega a ogni  situazione. Mentre un valore è attaccabile dal valore contrapposto, queste  procedure sono tutte relative. In quest'ottica gli interventi sul sociale sono  di due tipi: 1) Manutenzione dell'individuo senza fine, riconoscendogli uno  stato potenziale di malattia che dura tuta la vita.2) Pedagogia che dà diritto a  un buon servizio che modifichi i comportamenti. In questa ottica, bene pubblico  e etica sono residuali, Conta solo l'individuo e il proprio sé.  Fondamentale anche la paura della morte. Tutto ciò che è negativo e  contraddittorio esce dallo sfondo perchè se tutto ha una risposta potenziale, è  legittimo pensare all'immortalità.Il problema è che la realtà non tiene  insieme  la potenziale immortalità  e la totale relatività del  quotidiano. Tutto questo è disumano e rimanda alla questione del dolore, con  l'assunto disumano che ogni dolore sarà curato.Per cui alla fine diventa umano  ciò che non ha morte e sofferenza.E' quindi indispensabile una critica serrata  della normalità. La psichiatria  partecipa alla sottrazione collettiva di  senso. Non a caso si è tornati negli ultimi anni al problema della  guarigione come ai tempi dell'elettroschock, la lobotomia. Non si può fare una  critica alla normalità senza tenere insieme locale e universale. Il dialogo con  la storia non c'è più, è importante farlo con altri. Il metodo del pensiero  critico tiene insieme le cose, sa che alle ocntraddizioni non c'è mai fine.Una  volta Fabrizio Ciappi, di Perugia, ha detto: "E' possibile, aprendo la  porta, trasformare la peggiore delle disgrazie in un colpo di  fortuna".

 

Psichiatria Democratica deve rilanciare  pratiche antagoniste

Rocco Canosa, Presidente nazionale  di Psichiatria Democratica, sostiene che nelle nuove istituzioni   possono riprodursi meccanismi manicomiali e di  mortificazione istituzionale come pure negli ospedali generali. Il problema è di  dare alla salute diritti e dignità. Da chi sono decisi gli spazi e i tempi nelle  istituzioni, quando mangiare, dove stare, gli orari ecc? Per questo è  importante insistere sulla deistituzionalizzazione che è agire su rapporti  personali  in rapporto a quelli sociali. Per noi, a partire dallo specifico  psichiatrico per superarlo nella comunità opponendosi a prole d'ordine come:  "Maggior chiusura più sicurezza". La dignità della persona, il diritto  dell'anziano a restare a casa sua, significano una organizzazione  dell'assistenza che tenga conto di un vasto ventaglio di bisogni. Il ruolo  di Psichiatria Democratica è continuare a partire dai più bisognosi. Il  sistema crea contiuamente nuovi razzismi. Psichiatria Democratica deve  rilanciare pratiche antagoniste. Di fronte alla melassa tecnica e al finto  unanimismo è necessario rilanciare la narrazione, uno strumento potentissimo di  antagonismo. Bisogna cioè partire dalla persona per costruire i servizi e  leggere l'organizzazione rispetto alla perona più debole. E valutare i servizi  proprio su puesto.Questo significa riscrivere l'orizzonte di senso   rispetto ai meno garantiti. In questa ottica non va mai dimenticata la  dimensione affettiva del lavoro critico, con i pazienti, tra noi. E continuare a  rispettare i nostri ideali: le utopie concrete di Franco Basaglia.  Nel  confronto con il dolore non dobbiamo dimenticare un veccho detto:"Il dolore è  come una coppa, Quanto più è profonda, e tanto più potrà essere riempita con la  gioia".

 

Fogli d'informazione, Partolano di salute  mentale, Annuari della nuova psichiatria italiana

Paolo Tranchina: Psicologo  analista, Firenze. Ho aperto i lavori ricordando la nascita dei Fogli di  Informazione con Franco Basaglia, nel 1969, a Londra e Edimburgo, dove  abbiamo intervistato Laing, Cooper il network, entrando per la prima volta con  la cinepresa a Kinksley Hall, forse la prima casa famiglia della storia, nella  quale  Mary Barnes ha dipitno per noi un meravigliso sole giallo-arancio su  un mare di intensissimo blu-azzurro. A Edimburgo abbiamo invece intervistato  Maxwel Jones, il fondatore della comuinità terapeutica, verso il quale Franco  mostrava profondo rispetto.Ero stato poi all'OP di Gorizia, diretto allora  da Agostino Pirella,  dove la pratica degli operatorti mi aveva  profondamente colpito per la sua capacità di gestione senza repressione. Allora  stavo a Milano e con  il Gruppo che ruotava intorno a Francesco Galli,  avevo costituito il Collettivo di intervento nelle istituzioni, per cui i  goriziani hanno cominciato a venirea Milano alla Casa della Cultura. Da lì sono  nati iprimi 13 numeri ciclostilati. Poi dal ''72 la serie stampata, fino  all'altranno, dal Centro di Documentazione di Pistoia, sostituito poi, dal  nuovo editore la DBA di Firenze.Da allora abbiamo pubblicato oltre 200 numeri  con una collana di libri di 35 titoli. Ho ricorato anche il Portolano di Salute  mentale, una struttura informatica che contiamo di mettere presto in linea  su Internet, per la quale ho già raccolto più di 500 titoli dei quali oltre  cento già arrivati. Ho infine ricordato i prolegomeni (appunti) per la storia  della nuova psichiatria italiana, degli annali che riportano  anche articoli di quotidini e settimanali, per cui ho sollecitato chiunque  sia interessato è imnvitao a mandarmi gli articoli che ritiene utili. (P. T.  Viale Don Minzoni 29 50129 Firenze)

 

Psichiatria e sicurezza

Pierangelo Di Vittorio, filosofo  dell'Università di Bari, è intervenuto su "Sicurezza, salute mentale e  democrazia". Dopo l'11 settembre la sicurezza è diventata predominante rispetto  alla libertà. La legge 180 è un antidoto all'eccesso di scurezza, perchè più  garantista di altre leggi. Attualmente in Francia per le fughe dagli ospedali  psichiatrici si parla di "evasioni", si parla di videocontrolli, braccialetti,  si mettono in primo piano  presunti mostri, si insiste su diritti  delle vittime.Lapsichiatria  ha sempre sostenuto i problemi statali della  sicurezza. Ha legittimato scientificamente pratiche di segregazione,  repressione. La teoria dell'isolamento terapeutico di Esquirol ha legittimato i  Manicomi. Esquirol sostiene che l'solamento terapeutico è una ottima cura  all'alienazione purchè sia gestito  da un buon medico. I concetti di  Esquirol sono stati ripresi per creare la legge psichiatrica francese del 1938.  Le sue idee nelle mani del ministero degli interni, hanno assunto questi  toni:"Si tratta di prevenire le inondazioni, gli incendi le minacce alla salute  pubblica." I manicomi sono stati del tutto inefficaci rispetto alla cura, hanno  sequestato i corpi, cosa che con le sterilizzazioni coatte, ampiamente  utilizzate, ha favorito la normalità. rispetto alla follia.Sarebbe utile  rileggere i problemi  vedendo come dal passaggia dall'alienismo alla salute  mentale sia cambiata la nostra anima.

 

Minori, adozioni, case  famiglia      

M. Teresa Rotondaro Aveda,  Magistrato, Tribunale dei minori, Napoli. Compito della magistratura è mantenere  nel processo l'equilibrio tra tutte le parti. Le parti lese sono molto  trascurate, soffocate dal processo. La creazione, nascita e gestione delle case  famiglia per adolescenti sono lasciate all'inzitiva privata e c'è nessun  controlo nella qualità. C' è controllo all'apertura, che certi parametri siano  rispettati, ma poi...... Ci sono addirittura condomini di case famiglia. Si  perde di vista il fine, l'approccio educativo mirato su ciascun minore. Spesso  il collocamento in casa famiglia viene preferito alla famiglie affidatarie,  perchè sono situazioni più protette, e accompagnono il minore anche

attraverso i fatti penali. C'è poi spesso il  prolema della psicodiagnosi fatte dali stessi psicologi che poi supervisionano  il lavoro degli operatori delle case famiglia, per cui si crea confusione. Il  bambino, per esempio,  non sa se può parlare con lo psicologo del fatto che  non si trova bene in casa famiglia. Anche se molte case famiglia gestite da  religiosi sono buone, molto spesso la caduta di qualità è evidente. Anche  l'affido familiare è deciso dal tribunale, che però non può garantire un  adeguato intervento dei servizi a sostengo sia dal bambino che dei familiari.  Sulla scelta dei genitori affidatari è scoppiato un interessante dibattito a più  voci, (Onnis e altri) che hanno portato alla risoluzione di fare un  seminario specifico sull'argomento. "Spesso siamo costretti a detenere i  bambini abusati in case famiglia per sicurezza. Ci sono state troppe assoluzioni  di abusanti. Le situazioni di rischio, disagio minorile, devono essere segnalate  da tutti, altrimenti c'è omissione di atti d'ufficio. Troppo spesso gli  psichitri nelle relazioni sui genitori ce ne parlano come di persone in via di  guarigione". Venturini ha sostenuto che in situazioni in cui  genitori  malati di mente e figli non sono stati separati, e non sono stati gestiti  adeguatamente, si sono avuti gravi disturbi mentali dei figli.

 

Non assuefarsi allo scandalo

Ernesto Venturini, psichiatra,  Bologna:"La virtù dell'indignazione".  Ha ricordato l'enorme capacità di  Franco Basaglia di indignarsi di fronte all'ingistizia.Nel lvoro di  deistituzionalizzazione era presente la speranza, si sentiva vicino un   nuovo mondo per questo la le lotte antistituzionali, con la chiusura dei  manicomi, hanno reso possibile l'impossibile. Oggi sono presenti forti processi  di accecamento colletttivo che rendono difficile la critica, la lettura  adeguata dell'ingiustizia e quindi l'indignazione. Nel bombardamento informatico  a cui siamo sottoposti si crea come una assuefazione allo scandalo,  all'ingiustizia.  Inoltre l'ingiustizia si manifesta  con modalità  così diffuse che appare incommensurabile, impossibile da combattere, per cui  l'impotenza prevale. Per lo specifico psichiatrico la mancanza di critica e  di denuncia vengono  spesso condizionate da interessi privati. Per opporsi  è necessario  riattivare concetti di responsabilità, eticità diffuse  che trascendano lo specifico, trasponendoli nella qutidianità. Abbiamo bisogno  di coerenza, di  gesti  rivoluzionari perchè l'indignazione possa  promuovere il cambiamento.

Ilario Volpi, psicologo, Roma   Si è soffermato sulle mortificazioni del lavoro e della disoccupazione,  invocando contro perpetue borse lavoro, definite come l'eterna promessa, borse  monovalore, un lavoro vero per i nostri assistiti. E'   necessario modificare il sistema dell'assistenza e del mercato, cosa  che  le cooperative non posson fare da sole

Luigi Attenasio, psichiatra, Roma:  Basaglia ha lavorato  sulla funzione sociale della psichiatria  e  sul cambiamento di poteri tra curanti e curati, passando da una posizione  fenomenologica alla critca della oggettivazione del paziente. Foucault ha  scritto "La scienza della malattie mentali per come si potrà sviluppare negli  asili sarà sempre e solo classificazione e osservazione.Non sarà dialogo".  Franco Basaglia invece, come ricorda Pirella, pone alla base del rapporto  la reciprocità. Lilia Ravera  parla della democrazia come di un nuovo "Noi"  che si delinea, un "Noi" che dà senso di appartenenza. Questo "Noi" pervade  ampiamente Psichitria Democratica e tutto il suo discorso che parte dal '68, dal  rifiuto della delega.

Bruno Romano, tecnico della  riabilitazione psicosociale di Napoli, ha parlato di "Associazionismo  e sport come strumenti per l'integrazione" tracciando lo sviluppo ricco e  articolato di queste esperienze.

Gaetano Interlandi, Psichiatra,  Caltagirone ha tracciato le linee delle esperinze del suo servizi in  raapporto al'OPG di Barcellona Pozzo di Grotto ,che ha lavorato sia come filtro  agli  ingressi presso le carceri, sia reinserendo 64  assistiti.

 

Alcuni di questi interventi saranno pubblicati sul  prossimo numero dei Fogli d'Informazione dedicato al trentennale della legge  180.

Per abbonarsi, ai 4 numeri del 2007, compreso  il numero speciale, spedire 30 Euro (privati) e 60 Euro (istituzioni) sul  CCP  81552713 Intestato a DBA Firenze     

 

Cordialmente                                    Paolo Tranchina