Uno spazio anche per i “poveri” accanto ai giovani nel Real Albergo dei Poveri

 

Il restauro del Real Albergo dei Poveri di Piazza Carlo III°, rappresenta un importante evento per la  rivitalizzazione  e riqualificazione di una delle tante aree “difficili” della nostra città. Ci auguriamo che tale opera di restauro possa concludersi al più presto, dando vita non solo ad un centro di aggregazione giovanile ma anche ad attività di solidarietà attiva nel solco della naturale destinazione dell’edificio ai poveri della città e della Regione.

In questa ottica riteniamo che uno spazio congruo debba essere destinato a fronteggiare il disagio sociale e l’emarginazione che coinvolgono molti nostri concittadini, mediante l’attivazione di una struttura di accoglienza destinata a dare ospitalità a persone senza fissa dimora e l’apertura di una mensa di quartiere. 

Al Comune di Napoli, che fece proprio anche il progetto per i senza dimora elaborato dal “Laboratorio per le Città sociali”, richiediamo di mantenere gli impegni assunti:

1)      prevedendo la creazione di una serie di strutture, differenziate, capaci  non solo di accogliere le persone in difficoltà, ma finalizzate a far uscire dalla marginalità quanti più cittadini possibili grazie alla strutturazione e messa in rete di luoghi diversi da un dormitorio pubblico, attraverso lo sviluppo di  progetti individuali per  nuove storie personali;

2)      di rendere attivo e percorribile il progetto dal basso attraverso lo strumento dell’impresa sociale e le opportunità del coinvolgimento delle organizzazioni sociali ed economiche della Città.

Riteniamo che queste iniziative ispirate alla solidarietà siano da ricercare con coraggio e determinazione da parte di una Amministrazione Comunale che non voglia avere fra i suoi obiettivi esclusivamente l’immagine della città e lo stimolo di grandi progetti imprenditoriali.

I gravi problemi della nostra città, dalla criminalità dilagante alla invivibilità delle periferie hanno certamente significative motivazioni materiali e strutturali, ma ancora più profonde sono le radici delle motivazioni morali e culturali, la disintegrazione crescente del tessuto sociale che si manifesta nel dissolversi delle reti di solidarietà a scapito dei più deboli, bambini ed anziani, cui la città appare realtà ostile e dolorosa. 

Per questo motivo, trasformare l’opera di recupero del  Real Albergo dei Poveri  in un segno concreto a favore dei più deboli potrebbe rappresentare un segnale forte per il risveglio dell’anima solidale e generosa di Napoli, oltre a costituire un sostegno concreto per coloro che espulsi dal sistema produttivo sono stati privati di dignità, voce e speranza.

Napoli, 25 ottobre 2006

 

Alex  ZANOTELLI

Emilio LUPO

Aldo POLICASTRO

Gerardo TORALDO

Salvatore DI FEDE

Renato DONISI