|
Inizia giovedì 2 marzo, alle 21, al cinema Nuovo Splendor
(corso Alfieri 418 - Asti) la rassegna sullla cinematografia scandinava
"Il grande freud" che indaga, con toni intimistici e spesso poetici
ed ironici, i temi del disagio e del desiderio di riscatto alla vita nelle
moderne ed efficienti società del nordeuropa. La rassegna è
curata dal cinecircolo Vertigo e dal GAPd (Gruppo Astigiano di Psichiatria
democratica) ed accompagnata da un'opuscolo che raccoglie le schede dei
film ed un saggio di Markku Salo, psichiatra e ricercatore sociale (Finnish
Central Association for Mental Health, Finlandia).
Dall'opuscolo che accompagna la rassegna
"I film di questa rassegna potrebbero essere letti come una metafora
del disagio che gli individui avvertono nelle nostre moderne società
occidentali, del non sentirsi adatti, del desiderio di riscatto alla vita,
della vita. Ognuno di noi però vedrà quello che occhi, cuore
e cultura suggeriranno di vedere: un paesaggio scandinavo, un diverso
modo di affrontare la vita, discorsi universali. Forse Nòi è
l¹uomo costantemente in fuga da se stesso, gli schiavi di Manderly
catalogati e liberati ma sottoposti alla solita legge del teatro della
vita sociale sono gli esclusi di sempre, i personaggi di ³L¹amore
non basta mai² sono gli eterni scontenti di una vita di provincia,
le ³Storie di cucina² raccontano l¹universo piccolo di
piccoli uomini senza ruoli alla scoperta dell¹amicizia,...
La nostra partecipazione alla cura di questa rassegna non è stata
però motivata tanto dai contenuti, che rappresentano quel mondo
³freddo², ordinato e chiuso a noi lontano ma da qualcuno desiderabile
perché rassicurante ed efficiente, quanto da una riflessione sul
linguaggio che comunica, cosa che questa nuova cinematografia ci sembrava
sollecitare egregiamente.
Una riflessione sul bisogno di parlare, comunicare utilizzando tutti
gli strumenti ed i toni, da quello descrittivo o già pieno di giudizi
(e pregiudizi) della maggior parte dei film di questa rassegna all¹alta
poesia di ³Elling². Una riflessione su di noi, immersi nel perbenismo
nella nostra cittadina di provincia, nella tensione ad apparire e non
ad essere, nel disagio di non avere un lavoro o averlo precario, non un
ruolo che ci consenta di essere riconosciuti, noi che non vogliamo vedere
tutto questo, né vogliamo sapere che i nostri amici sono da mesi
chiusi nel reparto di psichiatria dell¹ospedale civile o in comunità
dove sostano anche per anni ed escono solo per continuare ad essere ³diversi²,
segnati per sempre da diagnosi psichiatriche che catalogano come
depresso, borderline, ossessivo compulsivo, cronico. Una riflessione sulle
possibili vie d¹uscita da quel mondo nel quale ognuno di noi può
venirsi a trovare in qualunque istante, per un accidente o per cosuetudine
di uno stile di vita.
Noi crediamo che una possibile via sia un approccio costantemente critico
e creativo alle cose che capitano, un dialogo fruttuoso di cambiamento
nel rispetto dei linguaggi che ci rappresentano e dei diritti dell¹altro,
il diritto alla salute, ad esempio, non sottoposto alle leggi di
mercato e del profitto con le quali anche le Asl fanno i conti e, in risposta
al bisogno di cura, ridare potere alla persona sull¹ambiente, sul
proprio tempo, sulla parola.
Forse potremo essere meno perbene, meno nordicamente efficienti, ma illuminati
dal pensiero che sentirsi cronicamente non adatti non sempre vuole dire
essere disadattati, disabili, ma qualche volta solo diversamente
critici."
GAPd
(Gruppo Astigiano di Psichiatria democratica)
Che cosa è il GAPd
Dallo Statuto:
³Art. 2 - Idealità e finalità.
a - L¹Associazione, ispirandosi ai principi di solidarietà
sociale, nell¹ambito della tutela della salute mentale e dei diritti
umani, si propone di mantenere vivo e di promuovere l¹impegno etico
contro l¹emarginazione, la segregazione, la tortura e lo stigma in
tutte le forme.
b - Nel campo delle proprie attività si riferisce alle persone
con disagio psichico e alle loro famiglie, privilegiando ciò che
attiene alla relazione tra persone, nel rispetto della cultura e della
storia individuali, ritenendo fondamentali il dialogo e la parola nel
processo di adattamento alla vita e di ricucitura con il proprio sé.
c - Si propone altresì di divulgare una cultura del Diritto, della
solidarietà e della tolleranza.²
Attivo sul territorio astigiano dal 2003 come Psichiatria Democratica,
il Gruppo Astigiano di Psichiatria democratica si è costituito
da quest¹anno in autonoma associazione ONLUS di Volontariato, federata
al Movimento Nazionale di PD.
Ad essa aderiscono utenti, ex utenti, familiari, amici ed operatori ed
ha prevalentemente carattere di auto-mutuo-aiuto.
L'espressione e il linguaggio inteso come possibilità e veicolo
della dignità di tutte le culture sono l'elemento che caratterizza
il nostro gruppo ed il piano sul quale si pone la propria attività
non è quello della psichiatria, propria degli psichiatri, ma quello
della relazione tra persone, del dialogo e neppure quello intenzionale
della cura, ma è quella dell'invenzione di una nuova declinazione
alla vita, che sia la riappropriazione della dignità, del proprio
sé creativo, del dialogo.
L¹attività di sostegno reciproco e la condivisione è
stato ed è tuttora il principale e costante impegno del gruppo.
Inoltre, dal mese di aprile 2006, presso La Cascina del Racconto, via
Bonzanigo 46, Asti è possibile usufruire dei seguenti servizi ed
attività guidate da specialisti e psicoterapeuti:
Centro di Documentazione
Centro di Ascolto per familiari
Circoli di conversazione per utenti
Incontri propedeutici per una attività di narrazione del sé
Per informazioni, 333 2469519 (Tiziana); 338 5359614 (Rossana) - |